La new mobility, concetto che ridefinisce gli standard di efficienza nel settore automotive, è uno dei thread più discussi del momento. I topic trainanti riguardano guida autonoma, elettrificazione del parco auto, la loro connettività e l’efficientamento della filiera produttiva. Un nugolo di concetti e idee che cambierà per sempre il nostro modo di spostarci, e di concepire il traffico.
La lotta al cambiamento climatico è un argomento centrale nei dibattiti di Bruxelles. L’Europa, che vanta studi in materia New Mobility già a partire dal 2010, si è data come obiettivo quello di diventare il primo continente climaticamente neutro al mondo. La prima legge europea sul clima, sin dalle sue primarie fasi di studio, prevede che il vecchio continente raggiunga l’obiettivo entro e non oltre l’anno 2050.
Le declinazioni
Per arrivare agli obiettivi fissati dalle commissioni parlamentari europee, c’è bisogno di rivedere totalmente il paradigma energetico degli Stati membri. Le automobili e più in generale il settore dei trasporti rappresentano il tassello centrale, ma non l’unico.
Le città rappresentano un elemento di peso, nel computo totale della produzione di gas serra. Per questo motivo, alcuni Paesi si sono dati come obiettivo una drastica riduzione di tali emissioni in tempi brevi. Il compito è stato preso in carica da quegli Stati più prossimi alla migrazione verso fonti energetiche sostenibili e rinnovabili.
I Paesi scandinavi sono in prima fila, in questo senso. Helsinki ha in programma di raggiungere il traguardo delle zero emissioni entro il 2035. L’obiettivo passa per una drastica revisione dell’apparato energetico urbano. Nei programmi della capitale finlandese c’è la riqualificazione e ristrutturazione di tutti gli edifici presenti sul territorio, civili e industriali che siano.
Il progetto passa anche per il binario della mobilità: l’intero parco auto e mezzi pubblici verrà elettrificato a breve, e verrà promosso e potenziato il settore ferroviario. Le energie rinnovabili sono al centro dell’intero progetto. Grazie all’impiego sempre più massivo di fonti energetiche alternative agli idrocarburi, verrà potenziata l’intera infrastruttura di ricarica pubblica in città.
Le forme di mobilità alternativa sono un altro punto centrale, all’interno del programma. I Paesi del Nord spingono forte verso l’incentivazione di mezzi a impatto zero quali e-bike e monopattini elettrici. La formula ideale prevede l’utilizzo in condivisione delle due ruote. La riqualificazione degli edifici prevede l’installazione di pannelli solari, la cui energia verrà usata per ricaricare a prezzo prossimo allo zero l’intera flotta di bici e monopattini pubblici.
L’onere e l’onore di tali operazioni ricadranno quasi interamente sulle amministrazioni locali, con i comuni che potranno beneficiare di fondi europei per finanziare le opere edili. L’obiettivo è quello di rendere quanto più efficienti possibili gli spostamenti dei singoli all’interno del tessuto urbano.
In un quadro del genere, il comparto automotive si sta muovendo di pari passo. Tutti i principali costruttori propongono almeno una variante elettrica o ibrida di ciascun modello a listino. Con le tecnologie attualmente a nostra disposizione, quello cittadino è il contesto in cui è possibile ottenere il massimo dell’efficienza da tali veicoli. La guida in città aiuta ad ottenere il massimo dal comparto batterie dell’auto, che con le frequente frenate riescono a ricaricarsi e quindi a garantire il massimo in termini di autonomia. Per i possessori di EV, è utile adottare alcuni accorgimenti per ottenere efficienza e prestazioni ai massimi livelli.