In Italia lo sport è uno dei fulcri identitari e culturali, un polo attorno al quale ruotano diverse manifestazioni ed eventi. Quando c’è la necessità di sponsorizzare un prodotto, una nuova impresa, oppure dei temi finalizzati alla sensibilizzazione del prossimo, si passa per l’organizzazione dell’evento e del merchandising sportivo. Quest’ultimo è essenziale per ridurre le distanze generando un sentimento d’unione tra le persone.
Che il merchandising sia così importante lo dimostra anche il fatto che tantissime squadre dilettantistiche realizzino dei capi d’abbigliamento griffati con il loro nome o logo. In alcuni casi ci si rivolge direttamente allo sponsor tecnico, tuttavia affidarsi a siti e-commerce operanti nel settore come Fullgadgets.com per la personalizzazione dei cappellini o delle t-shirt consente di accedere non solo a prezzi più convenienti ma anche a una quantità maggiore di soluzioni per quanto riguarda stampe, design e campionature. Ma per quanto riguarda i club professionistici, il merchandising sportivo è fondamentale: ecco perché.
Il merchandising sportivo genera unione
Una delle caratteristiche essenziali del merchandising sportivo, è il sentimento d’unione capace di generare soltanto indossandolo. L’abbigliamento personalizzato di una squadra, vedasi il calcio, permette di frequentare gli stadi e riempire le strade di una città vestendo i colori della squadra del cuore.
Questo è chiaramente un passaggio imprescindibile per lo spirito sportivo, in quanto riesce a restituire un’identità estetica legata ad un club professionistico che produce e distribuisce, anche grazie alla collaborazione con i grandi sponsor, indumenti quali maglie, tute, giacche, cappellini e così via. Generare un senso di comunità tra i tifosi serve a legare la squadra all’ambiente d’appartenenza.
Da uno sporto all’altro: il branding
Una buona campagna di vendita del proprio merchandising sportivo permette di pianificare delle strategie ad hoc, in modo tale da ridurre le distanze e far sì che in tutto il mondo si acquistino i prodotti distribuiti. Per favore il flusso di questo processo è evidente che bisogna avvalersi del branding, tecnica di marketing essenziale per vendere l’identità dell’impresa, in questo caso sportiva. L’abbigliamento personalizzato permette di stampare il volto o un elemento caratteristico appartenente ad un giocatore professionista del club, e i fan di quest’ultimo non esitano a comprare prodotti legati al proprio beniamino, come ad esempio t-shirt e tazze.
Ma oltre a ciò, il merchandising sportivo permette il passaggio da uno sport all’altro: ad esempio si possono mettere in produzione delle canotte per diffondere il proprio marchio anche tra chi pratica uno sport diverso dal proprio. Infatti, se si è legati ad un club di calcio ma si gioca a basket, una canotta personalizzata con lo stemma della suddetta squadra è un ottimo metodo per indossare i colori per i quali si fa il tifo pur praticando un altro sport. Così facendo si riducono le barriere e si rafforza l’identità del brand sportivo.
Premio in palio: contest pubblicitari
Dare il via ad un contest con un premio in palio, permette di farsi pubblicità e di accrescere le simpatie verso il club professionistico che lo propaga. Il premio può essere un indumento ufficiale della squadra, oppure altri componenti dell’abbigliamento sportivo personalizzato come i cappellini o i guanti. Ma in questi casi acquisiscono un certo valore anche gli zaini personalizzati, gli ombrelli, le borracce: va bene tutto, purché diventi un trofeo da vincere. Creare dei contest pubblicitari permette di diffondere velocemente il proprio brand tra le persone.
Merchandising sportivo: un’entrata sicura
Per i club professionistici, il merchandising sportivo rappresenta un’entrata sicura. Infatti, oltre ad una quota sui biglietti venduti per l’evento sportivo, sono i prodotti personalizzati con i tratti distintivi della squadra a riempire le tasche dei proprietari. I guadagni di una società sportiva si basano sui biglietti, sugli obiettivi raggiunti nel corso della manifestazione (come il campionato o le coppe internazionali) e sulla vendita di abbigliamento personalizzato, oggetti come tazze, cuscini, penne e così via, dove subentrano anche gli sponsor paganti.