Giocare a calcio è per molti una passione da portare avanti in ogni periodo della vita, dall’infanzia all’età adulta. Non è mai troppo tardi per prendere il borsone e andare a calcetto, sfidando gli amici di sempre in partite tanto amatoriali quanto sentite.
Certo è che più il tempo va avanti più resistenza e forza fisica ti costringono ad abbassare il ritmo. E se è così per chi lo fa come passatempo, fino a che età si può giocare a calcio a livello professionistico, invece?
Arriva un momento in cui i calciatori iniziano ad essere valutati meno per via della loro età, considerata non più adatta per un gioco ottimale. Per alcuni arriva presto e per altri più tardi: come puoi vedere in questo articolo del blog di Betway Sports, i calciatori più anziani della nostra storia calcistica sono rimasti in campo oltre i cinquanta senza calare di un punto.
Ma quindi, quando è il momento di andare in pensione per un giocatore? Scopriamolo insieme.
L’età ideale per la Serie A
Giocare in Serie A richiede sforzi fisici notevoli, così come una mente sempre pronta e reattiva. C’è bisogno non solo di ottime prestazioni fisiche, ma anche di strategia, coinvolgimento e del giusto spirito combattivo, necessario per entrare in campo con quel fuoco di “rabbia” che ti porta in rete.
Per queste ragioni, l’età ideale di un calciatore per giocare nel massimo campionato è quella che va dai 20 ai 35-36 anni. È in questo range di età, infatti, che un giocatore vive il pieno delle sue prestazioni fisiche e mentali, che riesce a stare al passo con i ritmi di una squadra che fa trasferte su trasferte e che partecipa al tempo stesso anche ad altri match importanti.
Anzi, molto spesso abbiamo potuto vedere ragazzi ancora più giovani iniziare a militare in Serie A. Un esempio è Andrea Pirlo, che ha avviato la sua carriera nel massimo campionato italiano all’età di 16 anni e due giorni, con il match Reggiana-Brescia del maggio ‘95.
O più recentemente Wisdom Amey, la stella del Bologna che ha fatto il suo esordio in A nel maggio 2021 all’età di 15 anni, 9 mesi e 1 giorno.
L’eccezione da non credere che viene dal Giappone
Non ci stupiamo di scoprire che alcuni giocatori particolarmente forti hanno continuato a scendere in campo anche una volta entrati negli -anta. Parliamo per esempio di fenomeni come Rivaldo e Zlatan Ibrahimovic, Paolo Maldini e Alessandro Costacurta: nomi che hanno fatto, senza esagerare, la storia del calcio internazionale giocando fino oltre i quarant’anni.
Ma se c’è qualcuno che lascia davvero senza parole è Kazuyoshi Miura. Calciatore giapponese che svolge il ruolo di attaccante, ha oggi 56 anni. E sì, è ancora in piena attività.
Con la sua età e la sua voglia di non fermarsi mai, Kazu ha superato il record che apparteneva al portiere inglese Kevin Poole fino al 2018, il quale ha giocato fino ai 51 anni e 3 mesi.
In genere i portieri giocano più a lungo, perciò comunque sia il record di Poole non ha la stessa risonanza di Kazu, che invece ha un ruolo così dinamico all’interno del campo da gioco. Eppure con il suo aspetto da ragazzino e con la sua voglia di fare il “salto di qualità” nella sua carriera calcistica, continua imperterrito a giocare come se il tempo, su di lui, non avesse alcun tipo di effetto.
E questo ci aiuta a rispondere alla domanda di oggi: fino a che età si può giocare a calcio? Finché le gambe e lo spirito reggono, non c’è niente che possa fermare un calciatore dall’inseguire un pallone.