Mai sentito parlare di amaxofobia? Si tratta in sostanza della paura di mettersi alla guida, una fobia sempre più diffusa e della quale forse si parla troppo poco. Sarebbe anche errato minimizzare in quanto l’amaxofobia è un problema invalidante dal momento che finisce per limitare i nostri spostamenti. L’amaxofobia impatta sul nostro benessere psicofisico ma per fortuna oggi conosciamo questo problema e sappiamo anche quali possono essere alcuni rimedi utili per superare questa paura. Cerchiamo ora di capire meglio in che cosa consiste questa fobia, quali sono le sue cause e anche quali sono possibili soluzioni.
Come riconoscerla
La cosa importante è saper riconoscere l’amaxofobia in modo così da non confonderla con altri problemi psicologici. L’amaxofobia consiste nella paura persistente di guidare un automezzo ed è importante sapere che può manifestarsi sia mentre siamo alla guida del mezzo, sia preventivamente, ovvero al solo pensiero di mettersi al volante. L’amaxofobia è ritenuta una fobia specifica e, per essere considerata clinicamente significativa, deve avere una durata di almeno sei mesi consecutive. E’ anche importante sapere che questa fobia di guidare può colpire sia uomini che donne di ogni età. Per riconoscere l’amaxofobia dobbiamo sapere che abbiamo sintomi che riguardano il livello emotivo o fisiologico. Ad esempio sarà essenziale saper riconoscere sintomi come tachicardia, sudorazione eccessiva, confusione, tensione muscolare, respiro affannoso, disturbi gastrici e veri e propri attacchi di panico.
Individuare le cause
Dopo aver riconosciuto di soffrire di amaxofobia è importante saper riconoscere le cause così da individuare subito possibili rimedi efficaci. Ad esempio spesso la causa della paura di guidare è collegata a insicurezza, scarsa autostima e nessuna o poca fiducia nelle proprie capacità. Per alcuni guidare rappresenta qualcosa che porta verso l’incognito e quindi lontano dalla protezione familiare o della propria casa. A volte qualcuno matura la fobia di mettersi alla guida anche per via di una brutta esperienza passata come ad esempio aver preso parte o assistito a un incidente stradale. Individuare le possibili cause della fobia è un primo passo per riuscire a superarla in modo duraturo.
Diversi livelli di amaxofobia
Altra cosa essenziale da sapere per conoscere meglio l’amaxofobia è che può assumere vari e forme a seconda dei casi. Ad esempio alcuni maturano una fobia del mettersi alla guida in autostrada che si accompagna con ansia, tachicardia e mancanza d’aria. Chi ha paura di guidare in autostrada soffre n particolar modo il fatto di non riuscire a tenere sotto controllo tutti i fattori esterni. Altri ancora hanno paura di guidare in galleria e sviluppano dei meccanismi che sono in qualche modo simili alla claustrofobia. Infine ci sono anche soggetti che maturano la fobia del guidare nelle ore notturne e, in questo caso, il problema sarebbe rappresentato dal timore che la notte limiti le proprie possibilità di azione.
Rimedi efficaci
Uno dei modi migliori per combattere l’amaxofobia è affrontare questa paura. Dopo che avremo realizzato di soffrirne possiamo scegliere di farci aiutare da uno psicologo per superare timori irrazionali e ritrovare la giusta fiducia in se stessi. In alternativa potrebbe essere molto utile anche scegliere un corso di guida sicura per andare ad acquisire una serie di strumenti che rafforzeranno la nostra autostima. Anche guidare un’auto alta può essere d’aiuto, un suv ad esempio. È vero, i costi sono più elevati ma esistono ottime soluzioni alternative, come il noleggio a lungo termine di una jeep. Alcuni si sentono vulnerabili nel traffico e quindi guidare una jeep o comunque una auto alta potrebbe aiutare a sbloccarsi psicologicamente aumentando la sicurezza nelle proprie capacità. Alcuni specialisti consigliano anche di mantenere la propria auto in buone condizioni e di sottoporla periodicamente ai controlli del meccanico per essere sempre sicuri che sia in ottimo stato. In questo modo rimuoveremo tutta una serie di possibili insicurezze che potrebbero condizionarci in modo più o meno inconscio.