Che importanza ricopre il riposo notturno nella salute delle persone anziane?

Il sonno è un processo fisiologico di fondamentale importanza per la salute della persona. 

Le persone anziane tendono ad andare a letto prima, e a svegliarsi prima dei soggetti più giovani. 

Molte persone anziane possono svegliarsi più volte durante la notte e godere di un sonno meno qualitativo, rispetto alle persone più giovani.

Durante la vecchiaia si verificano cambiamenti significativi sia nella qualità, che nella quantità del sonno. L’insonnia può essere primaria o secondaria ad altre condizioni o farmaci coesistenti ed è una condizione molto comune tra gli anziani.

Sonno e cambiamenti legati all’età

Con l’età, ci sono molti cambiamenti nella struttura del sonno, come ad esempio:

  • Diminuzione del tempo di sonno totale
  • Riduzione della durata del sonno REM
  • Aumento della durata della fase N1 del sonno non REM
  • Riposo notturno caratterizzato dalla presenza di numerosi risvegli

La maggior parte delle volte gli anziani vanno a letto presto e si svegliano presto la mattina. Con l’età il tempo di sonno totale si riduce: i bambini dormono circa 16-20 ore al giorno, gli adulti 7-8 ore e le persone di età superiore ai 60 anni dormono circa 6 ore al giorno. Il sonno delta (stadi 3 e 4), il più profondo e confortante, diminuisce con l’età.

Il sonno e le patologie negli anziani

L’insonnia è la difficoltà di addormentarsi o l’incapacità di mantenere un sonno profondo e rigenerante, ed è molto comune tra le persone anziane. 

In alcuni pazienti l’insonnia può essere causata da un’altra condizione o può essere un effetto avverso al consumo di un determinato medicinale (insonnia secondaria). 

In assenza di un fattore scatenante, siamo di fronte ad un’insonnia di tipo primaria.

Si ipotizza, che l’insonnia colpisca circa la metà delle persone con età superiore ai 65 anni. Le femmine tendono ad avere disturbi del sonno più frequenti rispetto ai maschi. 

I cambiamenti del sonno che si verificano nelle donne possono essere correlati ai cambiamenti degli ormoni sessuali che ci sono durante la perimenopausa e la menopausa. 

Frequenti risvegli notturni si verificano spesso negli anziani e possono essere causati da episodi più frequenti di condizioni mediche coesistenti. 

Tra le cause più comuni di insonnia secondaria vi sono vari disturbi muscolo-scheletrici, nicturia da ipertrofia prostatica nei maschi e instabilità vescicale nelle femmine, nonché insufficienza cardiaca congestizia o apnea notturna.

Il legame tra sonno, depressione e ansia

Depressione e ansia sono due condizioni molto comuni tra le persone con età superiore ai 65 anni. I fattori di rischio che contribuiscono alla depressione includono la perdita di una persona cara, la pensione, l’isolamento sociale, la malattia cronica e l’insorgenza di demenza.

Oltre ad avere un sonno disturbato, le persone anziane potrebbero soffrire anche di inappetenza.

I disturbi del sonno sono molto comuni tra i pazienti con demenza, in particolare quelli con malattia di Alzheimer. Questi pazienti oltre ad avere forte difficoltà ad addormentarsi godono anche di un cattivo riposo notturno.

Con il peggioramento della demenza, questi sintomi peggiorano ulteriormente, aumentando nei pazienti la cosiddetta “sonnolenza diurna”, che può farli sentire confusi, disorientati e maggiormente irrequieti. 

In certi casi queste persone possono comportarsi in modo violento ed impulsivo. Sebbene questi episodi possano verificarsi in qualsiasi momento della giornata, si verificano più frequentemente la sera.

Sonno e morbo di Parkinson

L’insonnia è comune anche tra le persone con malattia di Parkinson, che possono sperimentare frequenti risvegli con difficoltà di addormentamento. 

I pazienti con morbo di Parkinson possono sviluppare in alcuni casi anche la sindrome delle gambe senza riposo. Anche l’utilizzo di farmaci può causare disturbi del sonno nei pazienti con morbo di parkinson.

Scopri i migliori sonniferi naturali per combattere efficacemente i tuoi disturbi del sonno.