Che tu sia un turista o un abitante della Città Eterna, ti sarà capitato almeno una volta di prendere un autobus per raggiungere la tua destinazione, o almeno di vederne passare qualcuno. I mezzi pubblici di Roma hanno fatto molto parlare di loro nel corso degli anni, e spesso per fatti non proprio positivi.
Tra ritardi, incendi, e grandi affollamenti, gli autobus di Roma stanno diventando quasi una vera e propria attrazione della capitale d’Italia.
Tuttavia, non tutti sanno che ci sono alcuni fatti interessanti legati ai mezzi di trasporto romani, e soprattutto riguardo i loro numeri. Infatti, i numeri degli autobus sono molto curiosi e hanno un significato nascosto. Si può incrociare un autobus con il numero 666, il numero del Diavolo? Probabilmente no, ma ci sono altre linee che presentano numerazioni molto interessanti che vi spiegheremo all’interno di questo articolo.
La storia dei numeri e dei mezzi pubblici di Roma
In totale, il numero totale autobus della capitale italiana si aggira intorno alle 345 linee. Ma allora viene da chiedersi perché esistono autobus che porta il numero 911.
La rete degli autobus di Roma è gestita da società private per conto di Roma Capitale, e permettono di collegare tutte le zone interne della città, compreso qualche comune limitrofo, come ad esempio Ciampino, Fiumicino, Fonte Nuova, Frascati, Guidonia Montecelio, Monte Compatri, Sacrofano e Pomezia.
Ma non è sempre stato così. Infatti, il trasporto pubblico di Roma è nato intorno al 1800. Stiamo parlando della linea omnibus, una linea di carrozze gestita dallo Stato Pontificio, inizialmente utile a connettere via Montanara, nei pressi del teatro Marcello, con la Basilica di San Paolo fuori le mura.
All’epoca, un po’ come oggi, non esistevano degli orari specifici, il mezzo partiva al raggiungimento di un numero adeguato di passeggeri. Questa linea, che si sviluppava per un tracciato di circa 4,5 km, prevedeva il pagamento di un biglietto che per una corsa aveva il costo di 10 baiocchi.
Tuttavia, questa linea ebbe un enorme successo proprio perché si trattava del primo modo di raggiungere dal centro la basilica più lontana.
Più tardi, con la costruzione della prima ferrovia Roma-Frascati, la linea si espanse. Infatti, ad una seconda carrozza di collegamento fra il capolinea del treno e il centro storico, Piazza Venezia e la stazione di Porta Maggiore, si aggiunsero altre linee attivate nei comuni dei Castelli romani. Con questa espansione dei servizi di trasporto si arrivò anche alla costruzione delle prime biglietterie situate una in Piazza Montecitorio e l’altra in Piazza San Pietro a Frascati.
Come funziona la numerazione degli autobus di Roma
Guardando passare le linee ATAC, la numerazione degli autobus potrebbe sembrare fuori logica e fuori controllo. Tuttavia, non tutti sanno che in realtà dei criteri esistono.
A molti capita di chiedersi perché il 542 si chiama proprio in questo modo. Ed è proprio questo che vi spiegheremo di seguito. Infatti, la numerazione delle linee corrisponde al percorso che il mezzo andrà a compiere.
Facendo attenzione ai numeri si può facilmente notare che in genere le cifre sono tre: le prime due vanno ad indicare le zone di partenza e di arrivo. Invece, l’eventuale terza cifra corrisponde al numero di autobus nel quadrante.
Come accade, a volte è possibile trovare delle lettere, ma a cosa si riferiscono? Ecco la risposta: C sta per cimiteriali, F per feriali, N per notturno, D per deviato, B per barrato, L per limitato e S per scolastico.
Ad esempio, il 168 si chiama in questo modo perché il numero 1 e il numero 6 indicano il luogo di partenza e quello di arrivo; l’8 invece indica che quella è l’ottava linea di quella zona.
Invece, per quanto riguarda le linee periferiche, ossia quelle che circolano al di fuori del Grande Raccordo Anulare, sono numerate generalmente con lo 0 che precede la regolare numerazione (ad esempio 01 o 070).
Tuttavia, non tutte le linee rispettano tale criterio, come ad esempio la linea H (unica linea denominata da una lettera) o la linea 446, i cui numeri sono scollegati dalle zone percorse. Ulteriore eccezione è quella dei collegamenti in uscita e in entrata delle rimesse, la cui numerazione viene composta utilizzando la lettera assegnata all’impianto di appartenenza seguita da due cifre.