Se non sei ferrato sull’argomento e hai bisogno di consigli per comprare i semi di cannabis migliori, in questo articolo troverai una spiegazione dettagliata dei pro e dei contro di quelli femminizzati e autofiorenti.
Semi autofiorenti cosa sono
Se siete nuovi in quest’ambito, avrete bisogno di una spiegazione riguardante i semi autofiorenti per capire se fanno per voi oppure no, in base alle vostre esigenze e preferenze di coltivazione.
In poche parole, i semi di cannabis autofiorenti sono semi femminizzati che però hanno una particolarità in più rispetto a questi ultimi, in quanto sono in grado di passare dalla fase di germinazione a quella di fioritura della pianta di cannabis in autonomia una volta raggiunta l’età specifica, ossia in poche settimane (di solito 4 settimane circa). Grazie ai semi autofiorenti, sarà possibile avere una fioritura in massimo 60 giorni e in qualsiasi stagione, senza dover aspettare le condizioni naturali adatte.
Essendo semi femminizzati, i semi autofiorenti danno vita a piante femmine nel 99% dei casi e riescono a produrre fiori ricchi di THC automaticamente. Ciò significa che non dovrete impostare l’impianto di illuminazione in base alle esigenze della pianta perché questa darà i suoi frutti a prescindere dalle ore di buio e di luce che riceve. Grazie alle loro caratteristiche i semi autofiorenti sono considerati i più versatili in assoluto: sia adattano sia alla coltivazione indoor sia a quella outdoor fuori stagione, cosa non da poco. Inoltre, i principianti avranno davvero poco a cui pensare nel momento in cui decidono di piantare dei semi autofiorenti, in quanto fanno quasi tutto da soli.
Tuttavia, rimangono sempre dei dubbi riguardo le differenze tra i diversi tipi di semi, specialmente tra quelli femminizzati e quelli autofiorenti. Prima di decidere quali comprare, è necessario conoscere le proprietà e le necessità di entrambi, in modo da non pentirsi della scelta o sprecarli perché non siamo in grado di curarli a dovere.
Differenze tra semi femminizzati e autofiorenti
Prima ancora di parlare delle differenze tra questi due tipi di semi, possiamo analizzarne velocemente le caratteristiche in comune che sono molte meno. La più evidente è sicuramente la femminizzazione, in quanto entrambi i semi sono femminizzati. in entrambi i casi, hai la quasi certezza che i semi daranno vita ad una pianta di cannabis femmina.
Nonostante ciò, le piante nate da un seme femminizzato possono presentare molte differenze da quella ottenuta da un seme autofiorente, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche di fioritura, la dimensione della pianta, le sue difese immunitarie e la resa del raccolto di infiorescenze ad alto contenuto di THC.
Come abbiamo già detto poco fa, le piante generate da semi femminizzati hanno bisogno di un impianto di illuminazione preimpostato o la coltivazione outdoor nella stagione correttache garantisca loro un ciclo di luce e buio particolare per poter fiorire, mentre le piante di cannabis nate da semi autofiorenti passano a questa fase in totale autonomia dopo poche settimane. Questo è il principale motivo che spinge gli amatoriali, ma anche chi se ne intende, a comprare semi autofiorenti piuttosto che di un altro tipo.
Un’altra differenza sostanziale tra le piante generate dai due diversi semi è sicuramente la grandezza che raggiungerà, infatti quella nata da semi femminizzati può arrivare fino a 4 metri di altezza, mentre quelle generate da semi autofiorenti saranno misura nana, al massimo 60-80 cm. Si tratta di un aspetto assolutamente da non sottovalutare, in quanto dovrete avere spazio a sufficienza per ospitare le piante cresciute.
Il terzo fattore da prendere in considerazione per scegliere i semi sono le difese immunitarie delle piante generate da ciascuna tipologia. Grazie alla genetica che le caratterizza, le piante nate da semi autofiorenti sono molto resistenti a muffe, funghi e parassiti in quanto il loro ciclo vitale è breve, mentre quelle ottenute da semi femminizzati sono caratterizzate da un ciclo vitale più lungo e sono più soggette ad aggressioni. Infine, anche se non meno importante, bisogna ricordare che tra gli aspetti positivi delle piante nate da semi femminizzati troviamo un rendimento decisamente più soddisfacente rispetto a quello delle piante autofiorenti.