Tipi di hamburger: quali sono i più apprezzati dagli italiani e quelli più sani

Gli hamburger: croce e delizia degli italiani – avversati dai tradizionalisti della cucina italiana, ma sotto sotto apprezzati da tutti, che lo ammettano pubblicamente o meno.

E come dargli torto: un panino ricco di gusto, completo nei nutrienti e che può sostituire un pasto completo. Con le principali catene di fast food che ormai sono arrivate anche nei piccoli e piccolissimi centri del nostro Paese, è letteralmente esplosa la mania, con le trattorie e le pizzerie che hanno iniziato a soffrire la concorrenza a stelle e strisce.

Gourmet? Agli italiani piacciono di più le catene

La cucina italiana è grande anche per la sua capacità di rivisitare i piatti che arrivano dall’estero. Grandezza che è stata esercitata anche in questo caso, perché sono nate tantissime rivisitazioni gourmet del panino più famoso del mondo.

Le possiamo trovare in locali dedicati e specifici, oppure inserite a menù dove vengono tradizionalmente servite altre pietanze. Nel complesso sono diventati ubiqui, integrando spesso anche ingredienti della tradizione.

Ma i dati di vendita parlano chiaro: a spopolare sono le grandi catene americane, che pur essendosi adeguate al gusto degli italiani, sono penetrate senza troppi problemi in cima alla classifica dei gusti degli italiani. Niente, sulla carta, di troppo raffinato, ma l’hamburger nella sua versione più pura, quella che ha fatto al fortuna dei ristoratori da New York a Los Angeles.

Certo, hanno prestato il volto a tali catene – e talvolta anche qualche ricetta – anche grandi cuochi del firmamento della cucina italiana, ma è comunque il patty di carne a riscuotere il successo più autentico.

Morte per la cucina italiana, anche quando è take away?

Assolutamente no, perché nonostante una narrativa spesso sbilenca, in realtà gli italiani apprezzano molto quanto arriva dal mondo esterno – pur rimanendo legatissimi alle tradizioni culinarie delle nonne.

Sarà l’ennesima occasione per la nostra straordinaria cucina di confrontarsi con qualcosa di magari più semplice ma particolare che arriva da altrove. Con le catene che hanno però già dimostrato una certa capacità di inserirsi in una storia culinaria e sfruttarne gli ingredienti – come è successo di recente ad esempio con il Parmigiano Reggiano o anche con prodotti più locali e di nicchia come la Nduja.

Ma quanto sono sani?

Sui giornali impazza la solita polemica che riguarda gli aspetti nutrizionali di tali panini. In realtà, al contrario di quanto racconta qualche associazione legata a determinate industrie, gli hamburger non sono meno sani dei tranci di pizza – e anche di altri piatti forestieri come il kebab.

Certo, come tutti gli alimenti che sono mediamente più calorici, andrebbero consumati con una certa parsimonia, senza doverci basare sopra la nostra intera dieta. Ma questo non vuol dire che non possano essere integrati in una dieta altrimenti sana.

Chi vuole concedersi di tanto in tanto un hamburger – magari con un buon contorno di patate fritte – non deve assolutamente preoccuparsi di questo. A patto però di scegliere quelle catene che hanno già dimostrato una certa attenzione nei confronti di queste problematiche – cercando di ridurre ove possibile le calorie e anche l’utilizzo di sale.

La cultura culinaria italiana è così forte da riuscire a piegare anche quello che, in tutto il mondo, si conosce come junk food.